«Qui tutto mi sembra un idillio, l’uomo si sente come nella capitale del mondo», scriveva Richard Wagner nel 1880 soggiornando a Villa Doria d’Angri, sulla collina di Posillipo a Napoli. Questo è soltanto uno degli oltre 1.100 luoghi aperti in 430 città italiane per le Giornate FAI di Primavera, sabato 23 e domenica 24 marzo.
Luoghi solitamente mai accessibili o poco conosciuti, che conservano storie che meritano di essere scoperte. Dimore nobiliari, castelli, campanili, aree archeologiche, navi, musei e borghi particolari. Questa impresa del FAI richiama e riunisce ogni anno migliaia di persone nel segno dell’amore per il patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico del Belpaese, oltre a rappresentare un’occasione importante di raccolta fondi a sostegno delle attività del Fondo Ambiente Italiano.
A Roma si aprono le porte di Palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale dal 1955, e di Palazzo della Rovere o dei Penitenzieri, oggi sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che al piano nobile custodisce il Soffitto dei semidei, capolavoro del Pinturicchio.
A Milano si possono visitare i saloni del Palazzo della Banca d’Italia, ricchi di opere e arredi,
A Torino la Passeggiata del re, all’interno di Palazzo Reale, diventa per due giorni interamente accessibile.
Nel porto di La Spezia mostra tutto il suo valore Nave Italia, brigantino di 61 metri simbolo dell’impegno sociale della Marina Militare.
Poi ci sono Palazzo Donn’Anna a Napoli (ingresso riservato agli iscritti al FAI), splendida residenza di viceré edificata a metà del ’600 per volere di Donna Anna Carafa, e la vicina Villa Doria d’Angri, sede di rappresentanza dell’Università Parthenope, che avendo ospitato più volte il compositore tedesco Richard Wagner ha una sala in suo onore.
Due i siti da scoprire a Matera, Capitale europea della cultura, il percorso Sassi e set e il Centro Geodesia Spaziale.
Lo stadio Artemio Franchi di Firenze, il Museo a cielo aperto Maria Lai di Ulassai (NU) e il Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Infine, grazie al progetto FAI ponte tra culture, si promuovono luoghi per favorire l’integrazione e la connessione tra i popoli. Tra questi, il borgo medievale di Badolato, nel catanzarese, simbolo della convivenza virtuosa di differenti etnie, balcone naturale sullo Ionio. Definito paese dell’accoglienza nel 1997, in seguito all’approdo sulla sua costa di una nave di migranti curdi, il suo progetto pilota di ospitalità e solidarietà ha ridato vita a una comunità morente ottenendo un ammirevole sviluppo turistico e culturale.
Tra le numerose iniziative del FAI, il censimento I luoghi del cuore quest’anno ha raccolto oltre due milioni e 200mila voti. Una straordinaria mappatura che lega le persone ai territori ma anche una dimostrazione di impegno civico: al primo posto quest’anno il Monte Pisano, Calci e Vicopisano (PI), zona colpita da un disastroso incendio a settembre scorso e scelto dalla maggioranza anche per lanciare un grido di dolore. Saranno infatti necessari decenni per una piena rinaturalizzazione dell’area.